Chi dorme non piglia pesci. Scusate la volgarità.
Incipit n. 5
“Non so” disse.
“Che cosa?” disse.
“Se tutto questo ha un senso” disse.
“Sei delusa, lo sento” disse.
“Non delusa, disincantata” disse.
“Ho cercato di renderti felice” disse.
“Non ti sei mai dato da fare per cambiare veramente la nostra vita” disse.
“Sei ingiusta” disse.
“Anche adesso ad esempio…” disse.
“Vorrei sapere qual è la mia colpa” disse.
“Continui a dire, a dire, a dire! Ci sono già io che sto dicendo! Tu non potresti, ad esempio, affermare, o controbattere, o obiettare, o osservare, o soggiungere?”
“Hai ragione” disse.
…continua…
Il bersaglio (3)
VALORE – MEDAGLIA – ME NE FREGIO! – ME NE FREGO! – FASCISTA – LA RUSSA – LA RUSPA – NO AI ROM! – RIMA O NO? – POETASTRI – PROTESTAI – OCCUPAI – OCCUPATI – LIBERI – LIBERTI – LIBERTINI – CI DO CHE CI DI CHE CI DO
Una vita difficile
Sì alla vita
Mi sono iscritto ad un comitato Pro Vita. Noi diciamo sì alla vita comunque e dovunque. Diciamo sì alla vita senza se, senza ma e, a scanso di equivoci, anche senza tra.
Un germoglio che sta spuntando è vita.
Un embrione, sin dal concepimento, è vita.
Una serata in discoteca è vita.
Soprattutto diciamo sì alla vita a Candy Crush. E’ molto spiacevole che ci siano amici che, presi dai loro casi personali, ti voltano le spalle nel momento del bisogno, manco tu volessi il loro sangue, solo perché hai chiesto una vita per distruggere una decina di gelatine. Vergogna.
Giubbino metallico pieno
Marò
Non passa giorno senza che non firmi autografi e non stringa mani. La gente mi ama e mi sprona ad andare avanti. Loro sanno in quante battaglie civili mi sono impegnato: ultimamente, solo per fare un esempio, in quella per l’adozione del giovinastro e per le coppie di fatti.
Una sola cosa mi rimproverano: di non aver detto ancora una parola sulla questione Marò. Voglio quindi fare chiarezza su questo punto: non è che io non abbia detto nulla perché non sono d’accordo; come sapete, infatti, se posso io ho una buona parola per tutti. Semplicemente non avevo capito bene di cosa si trattasse.
Inizialmente avevo pensato che fosse la forma abbreviata di una di quelle imprecazioni a cui si abbandona Lino Banfi nei suoi film, non so se avete presente: Maròooooonna Benedetta dell’Incoroneta di Foggia Cinofila!!! e simili…
Poi ho creduto che fosse il nome di un gruppo o…
View original post 23 altre parole
Raccolta differenziata
Siete sempre lì che differenziate: gay, etero, trans, bianchi, neri, gialli… Però quando si tratta di differenziare il secco dall’umido storcete il naso: com’è sto fatto?
Allora lo dico forte e chiaro: la raccolta differenziata è importante!!! Dovete sapere cosa mettere, dove, quando, come e perché. Come si suol dire, ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa: c’è un posto per la carta, uno per il vetro, uno per le lattine, uno per i torsoli di mela, uno per l’antrace, uno per il polonio, uno per il DAS, ecc.
Da questo punto di vista devo dire che i miei vicini di casa sono irreprensibili. Pensate che proprio l’altro giorno è morto un intellettuale organico che abitava nel nostro condominio: ebbene, lo abbiamo trasportato giù in quattro e, dopo rapide esequie, lo abbiamo buttato nell’apposito contenitore.
Tempo fa ricordo che volevo sbarazzarmi di un po’ di carta e scesi…
View original post 193 altre parole
Schiettezza
Oggi al supermercato ho acquistato un chilo di piselli, due zucchine, tre carote, un cetriolo e dieci patate per me. L’ho fatto e lo rivendico! Perché dovrei temere il giudizio della gente o non dirlo per paura di incorrere in doppi sensi?
La verità è che questo Paese sarebbe un po’ migliore se iniziassimo ad essere meno ipocriti e a dire le cose come stanno.
Ad esempio: apro il libro di letteratura italiana di mio figlio, ed è pieno di -ini, -oni, -ucci, -etti. Usano diminutivi e vezzeggiativi a man bassa per rendere più simpatici i nostri autori a quei ragazzacci che non ne vogliono sapere di studiare. Io ne faccio volentieri a meno e preferisco chiamarli con il loro nome: Pari, Manzi, Cardi, Ungari, Pasoli, ecc., ecc. E che diamine!
Scusatemi, ma io sono fatto così: sono uno che dice “pane!” al pane e “vino!” al vino. Praticamente parlo con gli oggetti.
Oscar Wilde
Perseguitato per tutta la vita, incarcerato come un criminale, indotto a disprezzare la sua identità, Oscar Wilde, come se non bastasse, fu costretto dalla censura ad aggiungere una R al cognome del protagonista del suo più celebre romanzo.
E’ proprio vero che non ci sono più i gay di una volta.