Oggi volevo dedicare questo post a Napoli e ai Napoletani.
Di Napoli mi piace tutto: ‘o sole (traduzione: il sole), ‘o mare (traduzione: il mare), ‘o Vesuvio (traduzione: il Vesuvio), ‘o surdato innamorato (traduzione: il soldato innamorato), ‘o mandolino (traduzione: il mandolino), le malefemmene (al nord le tariffe sono molto più alte), la pizza. Mi piace anche il fatto che la vedi e poi muori.
I napoletani sono pieni di sorprese e di sfaccettature: sono scanzonati, ma amano le canzoni, sono generosi e cantano Core ‘ngrato! Mi piace anche il fatto che janno janno (penso sia la terza plurale di jamme, ma non sono sicuro) e che tornano a Surriento.
E anche se qualche volta devono affrontare dei problemi non si perdono d’animo e per farli contenti bastano natazzulellaecafè e la pummarolancoppa, anche se non ho mai capito bene di cosa si tratti.
Ma forse la cosa che mi piace di più è il modo in cui pronunciano Hashtag, Nissan Qashqai, e Huawei.

Il verbo andare (jii) è così:
je vaco
tu vaje
iss, ess va
nuje jamm
vuje jate
loro vann.
“‘Na tazzulell ‘e cafè” e “‘a pummarol ‘n copp” non te lo spiego perché, essendo internazionali, è una tua mancanza.
Trovo più divertente come pronunciano Cavour > Càvur (il personaggio meritava anche di molto peggio) o computer, decoder o FIAT> compiutèr, decodèr e FIÀT.
P.S.: anche all’inizio ci sono degli errori nelle parole riportate. Se proprio si deve dedicare un post, bisogna farlo bene.
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Errata corrige il verbo andare non è jii, ma jì (dal latino ire). Un errore di battitura.
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