Arcaizzo al karaoke

Ultimamente io ed alcuni amici ci dedichiamo a sedute intensive di karaoke, ma loro mi criticano perché dicono che improvviso e non rispetto le parole delle canzoni.

E va bene, lo ammetto: ogni tanto arcaizzo o comunque tento di elevare il tono. Preferisco cantare, ad esempio, “Niuno mi può giudicare”, “Io non so favellar d’amore”, “Bramo una vita spericolata”, “E dimmi che non vuoi perire”. Volete che mi ammazzi per questo? Non credo che se gli spettatori se ne vanno a casa avendo arricchito il loro vocabolario ci sia qualcosa di male, no?

Inoltre cerco sempre di evitare concetti estremi e di essere prudente. Ad esempio canto “Io che amo quasi solo te”. Anche quando interpreto il mio cavallo di battaglia, l’immortale brano di qualche anno fa di Jovanotti, Pelù e Ligabove, preferisco cantare “Il mio nome è quasi mai più”. Ho pensato infatti che se per caso un domani io dovessi appoggiare una guerra, non mi accuseranno di predicare bene e razzolare male. Tra l’altro io non sono una gallina.

karaoke

Che brutta fine

A causa di alcuni investimenti sbagliati sono finito sul lastrico ed ora devo cercare di arrangiarmi come posso per sbancare il lunario (o sbiancare?  Non ricordo mai).

Così mi sono ridotto a girare per le strade cercando di racimolare qualche moneta con le imitazioni dei cantanti.

La cosa è già abbastanza degradante. In più, come se non bastasse, mi devo portare appresso una pesante valigia con tutto il necessario per le mie performance(s): una molletta da applicare sul naso per l’imitazione di Ramazzotti, una lisca di pesce da inserire in bocca per l’imitazione di Jovanotti, una bottiglia di lambrusco da bere per parlare come Vasco Rossi, una di Coca Cola da trangugiare per emettere gli stessi suoni di Ligabue e Pelù, una copia del Fedone di Platone per cantare Di passaggio di Battiato, un cappello da ferroviere per cantare La locomotiva di Guccini, il block notes delle ordinazioni per l’imitazione di Sergio Cammariere, ecc.

Che brutta fine.

E pensare che io sarei uno snob.

E pensare che non ascolto nemmeno L’incoronazione di Poppea perché la trovo troppo pop.

lisca

Luca era gaio

Come vi dicevo tempo fa, mi sono messo in testa di partecipare al prossimo Festival di Sanremo. Ero intenzionato a portare come brano una rivisitazione di un vecchio successo di Povia, e mi sembrava che fosse molto fedele all’originale, anche ritmicamente. Provate a cantarla sulla musica e vedrete. Ecco il testo:

Luca era gaio, e adesso porta il saio, Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo.

(parlatoLuca dice: prima di raccontare il mio cambiamento sessuale volevo chiarire che anche se credo in Dio non mi riconosco nel pensiero del sinodo, che su questo argomento è diviso. Non sono andato da psicologi, psichiatri, maghi o scienziati, sono andato in un monastero, ho bussato e ho capito tante cose di me:

il Padre Superiore mi ha voluto bene, un bene diventato ossessione, pieno delle sue convinzioni, ma io non disdegnavo le sue attenzioni. Il vescovo non prendeva decisioni, ed io non ci riuscivo mai a parlare, stava fuori tutto il giorno per lavoro, io avevo l’impressione che non fosse troppo vero.
Alla fine quindi chiesi l’ordinazione, avevo 35 anni, non capivo bene, mia madre disse “E’ la giusta soluzione…”, ma dopo poco tempo cominciò a bere.
Ratzinger non amava certamente la Carrà, diceva “Non sposatevi mai per carità!”,
ma di padre Georg era geloso, morboso, e la sua identità era sempre un po’ confusa…

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col rosario in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col rosario in mano, Luca dice sono un altro uomo,

sono un altro uomo, ma in quel momento cercavo risposte, mi vergognavo e le cercavo di nascosto, il Padre mi diceva “è naturale!”, io sentivo la Binetti, non la pensava uguale. Continuavo a guardare la Carrà, ma non sapevo che cos’era la felicità. Quell’uomo pio mi fece tremare il cuore ed è li che ho scoperto di essere omosessuale, (rumori di orgasmi di sottofondo), con lui nessuna inibizione, il corteggiamento c’era e io credevo fosse amore, sì,
con lui riuscivo ad essere me stessA, poi sembrava una gara a chi diceva meglio Messa,
e mi sentivo un colpevole, “e se mi scomunicano?”, ma se spariscono le prove poi mi assolvono, venivo concupito da un altro frate, ma andavo con le donne per non tradire il Padre.

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col cilicio in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca era gaio e adesso porta il saio, Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca dice: per 4 anni sono stato con un sacerdote, tra amore e inganni spesso ci tradivamo, io cercavo ancora la Sua Verità, quell’Amore grande per l’Eternità,
poi ad una ‘cena elegante’, fra tanta gente ho conosciuto lei che non c’entrava niente, lei si drogava, lei si spogliava, io non capivo, ricordo solo il Presidente che la pagava.
Questa è la mia storia, solo la mia storia nessuna malattia nessuna guarigione.
Caro Padre Ralph, ti ho perdonato, anche se con me non sei più tornato.
Mamma ti penso spesso, ti voglio bene e a volte ho ancora il tuo riflesso, ma adesso sono un prete e sono innamorato dell’unica donna che io abbia mai amato.
Luca era gaio ecc. ecc. (ad libidum)

Temo che dovrò rinunciare per via della censura: mi hanno fatto un sacco di storie! Io ho cercato di giustificarmi dicendo che intendevo dire che Luca era felice, ma non si sono mostrati molto convinti…

poviaindovino

 

L’amore secondo i cantanti

Apprezzo molto i cantanti italiani e ho sempre cercato di assumerli come modelli di vita, soprattutto per quanto riguarda l’amore.

Quante avances ho rifiutato in discoteca al grido di: “Mi spiace signorina, ma non c’è sesso senza amore (A. Venditti)!”

Ricordo che avevo una fidanzata un po’ bigotta e una volta le ho detto: “sai, pare che dall’anno prossimo si farà l’amore ognuno come gli va“. Si è arrabbiata. Un’altra volta, siccome mi ero stufato di aspettare la prima notte di nozze, ho provato a convincerla: “Sento che, per dirla con G. D’Alessio, questa volta sarai pronta a far l’amore non soltanto a metà“. Lei si è indispettita e mi ha lasciato.

Viceversa una mia fidanzata molto libertina mi lasciò quando io la respinsi sdegnato perché voleva fare sesso in macchina: “Ma come ti permetti?” le dissi “Non sai che, come recita U. Tozzi, l’amore a letto si fa?”

E potrei citare tanti altri esempi, da Tiziano Ferro a Tito Stagno, dai Negri Amari ai Negrita, dai Modà a Pelù, da Vasco Rossi a Emma Marroni, da Annalisa, Arisa, Elisa, Cremonini, Nannini, Pausini, Lorenzo Da Ponte, e così via.

Per avere seguito i precetti dei cantautori oggi sono ancora vergine.

p.s. Ho letto di recente sul giornale che U. Tozzi è stato trovato in dolce compagnia sui sedili ribaltabili di una Smart. Che delusione. Predica bene e razzola male.

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Pietre

Il Festival di Sanremo è a febbraio, ma chi ha tempo non aspetti tempo, e io sto già preparando il brano con il quale vorrei esordire all’Ariston. Si tratta della rivisitazione di un vecchio pezzo di Antoine che certo conoscete. Eccolo:

Se sei sodomita… ti tirano le pietre.

Se fai l’eremita… ti tirano le pietre.

Se sei onanista… ti tirano le pietre.

Se sei masochista… ti tirano le pietre.

Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai!

Se fai lo scambista… ti tirano le pietre.

Se sei voyeurista… pensano che la soluzione per rieducarti risieda nel lanciarti delle pietre.

Se sei feticista… dagli all’untore, e giù ancora pietre.

Se sei frotteurista… perseguono ottusamente la politica delle pietre.

Se sei coprofilo… si incaponiscono e continuano a bersagliarti con le pietre.

Se sei gerontofilo… ti rincorrono e, ritenendosi depositari della morale, ti scagliano addosso pietre. 

Se sei piedofilo… fraintendono e ti sommergono di pietre.

Dovunque te ne vai, qualunque tipologia di devianza sessuale hai, tu in buona sostanza lapidato sarai.

ALL TOGETHER!!! Saràààà cosìììììì finchééééé  vivraiiiiii… ecc. ecc.

Complessivamente sono soddisfatto, anche se la seconda parte mi sembra ancora poco scorrevole.

In ogni caso, dovessi avere problemi con la censura, ho già pronto un piano B: un brano a favore del suffragio universale. E’ bene che certi temi scomodi vengano trattati, costi quel che costi!

antoine