Equivoco

Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. Mi si è fermato il cuore …

Oriana Fallaci

 

Scusi signora, mi trovo costretto ad interromperla subito per chiarire uno spiacevole equivoco: io sono Mainato con la maiuscola e non sono un bambino. Cordiali saluti,

G.M.

letteraoriana

 

 

Apparecchio acustico

Caro Giovanni,

la mia vita fu quasi sempre un’aspra lotta contro il Destino, e le dirò, amico mio, che mi sarei già ucciso se non fosse per tutta la musica che devo ancora scrivere. Si ricordi di questa data: 1796. Erano sei anni allora che lui, il Destino, mi colpiva con così duri colpi da lasciarmi sbigottito e confuso. Oh uomini ingiusti, mi dipingeste come folle e misantropo, io che ero incline sin dall’infanzia al dolce sentimento della bontà e che non avevo in animo null’altro se non di concepire grandi cose! Non ero forse anch’io come tutti sensibile alle attrattive della società? Non fui ricacciato indietro dalla triste, rinnovata esperienza del mio cattivo udito, e costretto a vita appartata? Scrissi allora ai miei fratelli, augurando loro una vita più facile, e quanto a me scelsi di abbandonare ogni strada che non fosse quella della Virtù giacché quella solamente, e non il denaro, nobilita l’uomo! E così feci, ed arrivai a scrivere di mio pugno all’Amata Immortale, e Le dissi che volevo errare lontano da Lei, non già per perderla, ma per rimanere a Lei per sempre avvinto negli alti regni dello Spirito. Ora so che la fine non è lontana, anzi vicinissima per via di medici incompetenti, e solo traggo un po’ di sollievo da certi punch ghiacciati che mi furono prescritti, onde ringrazio Iddio in modo lidio perché mi concesse di creare ancora, e, ormai completamente estraneo al consorzio umano, vessato da servitori intriganti, con il cuore gonfio di tristezza e umiliato da lei, Der Königin der Nacht, che sottrae alle mie cure il caro Karl, solo nella mia stanza verso calde lacrime sulle note dell’ amato Haendel – giacché Lui è la Verità – come le calde lacrime che pure versai quel giorno a Tepliz, mentre commosso baciavo le mani di quel grand’uomo che narrò dei dolori di Werther, ed egli mi fissava sospettoso, e io pensai, con una punta di amarezza, che forse troppo gli garbava l’aria di corte, ma ora sono solo e, pur non udendo, sento lo spirito della Musica che mi parla dalle rovine di Atene forse un’ultima volta e mi dice: ALLE MENSCHEN WERDEN BRÜDER!!!

Ludovico da Bonn

 

Caro Ludo (per brevità),

con K. da Praga pensavo di avere toccato il fondo, ma evidentemente qui bisogna iniziare a scavare. Tutto un casino, frasi in tedesco che mi mettono anche un po’ paura, e per che cosa, alla fine? Perché ti serve un apparecchio acustico. Scusa, ma hai mai visto in TV quel distinto signore con i capelli bianchi che va ad informarsi nel centro Amplifon? Credo tra l’altro sia lo stesso che nell’altra pubblicità usa il montascale, e non so se hai osservato con quanta signorilità si siede: forse che lui si lamenta o fa tanti sproloqui? Io direi anzi che possiamo cercare di contattarlo. Mi sembra di capire, poi, che soldi te ne sono rimasti pochi, e non stento a crederlo, ma non preoccuparti: potrei organizzare una colletta tra i follower(s) del mio blog, circa 50000, che quando si parla di solidarietà non si tirano mai indietro. Ti informerò sugli ulteriori sviluppi. Una domanda che non c’entra: nella tua lettera, che ho dovuto tagliare per questioni di spazio (prolisso!) ho letto che ti diletti di sinfonie: io ne ho scritte 54, ma sono tutte in Si minore, non riesco proprio ad uscire da quella tonalità; tu mi daresti qualche consiglio in proposito? Grazie e a presto!

P.S. Non voglio aprire polemiche, ma sei anche un po’ bugiardello: dici di essere tedesco, ma nel nome sulla busta hai messo un ‘Van’. Lo sanno tutti che ‘Van’ è olandese: Van Gaal, Van Persie, Van Der Sar, ecc.

P.P.S. Ho appena saputo una cosa che se fosse confermata sarebbe di una gravità inaudita: il vecchietto della Amplifon in realtà ha 30 anni! TA TA TA TAAAAAAAAA!!! (Quinta Sinfonia)

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Un taglio netto

Caro Giovanni, sono Valerio da Agrigento. La verità è che non ce la faccio più! Mi sento in un involucro che non è il mio, e la società intorno a me certamente non mi aiuta… Ma perché non dovrei accettare la mia vera identità e spiccare il volo come una farfalla? Alla fine sono io che devo decidere, no? E io DEVO, DEVO avere il coraggio delle mie scelte!!! Devo dare un taglio netto al passato. Cerco sempre alibi, alibi, ma sono sicuro che dopo starei meglio. E sono anche sicuro che tu sei dalla mia parte. Forza, allora, e coraggio… 

Come volevasi dimostrare: mi sento molto sollevata e non ho rimpianti. Non ti preoccupare se non mi hai detto niente, la tua vicinanza e la tua presenza sono state comunque importanti per me. Non mi interessa se sarò accettata o no, ora sto bene con me stessa. Ciao Giovanni e grazie di tutto.

Valeria da Catania

 

Di niente. Hai fatto tutto tu.

G.M.

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Franchi

Ciao Giovanni,

la mia non è una situazione facile: cassintegrato, fatico ad arrivare alla fine del mese, talvolta anche alla fine della settimana. Inoltre l’anno scorso mia moglie, sedotta da un ricco manager, ha chiesto il divorzio con affidamento dei figli e posso vedere i miei bambini solo due volte alla settimana. La salute non va molto bene: soffro di pressione, depressione, diabete, crisi d’asma e attacchi di panico. Ah dimenticavo: un mese fa tagliando una cipolla (non sono un granché in cucina! Eh eh) mi sono reciso tutto il dito mignolo. Però nonostante questo quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio penso che è bello vivere sempre e comunque. Giusto o no?

Franco da Bologna

 

Caro amico, voglio essere franco con te, dato che anche tu lo sei: no.

G.M.

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K.

Caro Giovanni, volevo sottoporti alcune mie inquietudini relative alle esperienze da me vissute nell’ultimo periodo. Pensa che qualche settimana fa al risveglio mi sono accorto di essermi trasformato in un insetto, e dopo enormi sforzi per aprire il chiavistello della porta sono stato ricacciato in camera da mio padre. Allora gli ho scritto una lettera per spiegargli il motivo della paura che lui mi incute, e per criticare i suoi metodi autoritari, ma non ho avuto il coraggio di consegnargliela. Nel frattempo mi accade un’altra cosa bizzarra: proprio la mattina del mio trentesimo compleanno entrano due strane persone in camera mia ad arrestarmi. Io non le conoscevo e mi sono dichiarato innocente, ma non sono nemmeno riuscito a sapere quali erano i capi di imputazione contro di me. Spero che le cose si chiariscano, e in fretta… Io sono un onesto cittadino, che lavora seriamente nel suo ufficio! Di recente inoltre sono stato invitato da un Conte per svolgere l’attività di agrimensore presso il suo castello. Quando sono arrivato a destinazione era già sera tarda e ho pensato di alloggiare in un’osteria, e qui è avvenuto qualcosa che mi ha riempito di inquietudine: mi sono congiunto carnalmente con la cameriera proprio sotto il bancone. Tu cosa ne pensi? P.S. Complimenti per il tuo blog, lo seguo sempre con piacere.

K. da Praga

 

Caro K. (Kevin?) da Praga, cosa vuoi che pensi? Quello che in fondo sai già da te: tu non stai bene. Anziché inventarti cose assurde – scusa, ma mi sento anche un po’ preso per il culo – perché non esci, non prendi un po’ di aria buona, non fai battute sessiste, non ti cimenti in gare di peti con l’accendino? Tra l’altro mi hai mandato una foto che non pubblico per la privacy, e noto che sei parecchio magrolino: oggi ci sono palestre che ti preparano un programma personalizzato, seguendolo e assumendo carboidrati complessi puoi mettere su massa muscolare in poco tempo. E poi lo sai che in quei centri fitness c’è sempre un po’ di topa. Ne punti una, inizi a parlare del più e del meno, e magari da cosa nasce cosa. Certo, è chiaro che se ti metti a dire che ti sei trasformato in un insetto quella scappa dall’altra parte! Ti fai troppe pippe mentali… e fossero solo mentali! Dai, forza e coraggio, scrivimi tra un mese e fammi sapere come va. P.S. Scusa, ma se sei dipendente pubblico l’hai ottenuta l’autorizzazione per svolgere part time l’attività di agrimensore? Non vorrei che poi mi finisci nei casini anche su quel fronte lì…

G. M.

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Valori

Caro Giovanni, ti scrivo perché so che sei molto sensibile al problema degli immigrati e di altri rompicoglioni. Io dico: se venite qua e rispettate le nostre leggi ok, altrimenti statevene a casa vostra! Dico bene o no? No, dimmi se sbaglio! Due mesi fa è arrivata in affitto nel nostro condominio una famiglia di bengalesi e tutti i giorni per le scale c’è un odore di cumino che non se ne può più, zio ladro! In che condizioni verranno su i nostri bambini? C’è poco da fare, abbiamo dei valori troppo diversi, sarebbe meglio che ognuno se ne stasse a casa sua. Ciao!

Andrea da Treviso

 

Caro Andrea, tu mi chiedi di aiutarti, ma sei troppo generico. Ti devo chiedere alcune precisazioni: 1) Numero di valori. Tu parli in generale di valori, ma non dici quanti ne hai: cerca di farmi sapere il numero esatto, per favore. 2) Segno zodiacale e ascendente tuoi. 3) Segno zodiacale e ascendente di tua moglie. 4) Segno zodiacale e ascendente dei bengalesi. Riscrivimi e vediamo quello che si può fare. Ciao,

G. M.

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Cesari

Caro Giovanni, sei molto simpatico, ti seguo sempre. Ti volevo confessare alcuni miei dubbi, spero tu mia dia una mano a risolverli. Chi siamo? Da dove veniamo? Trasmetteranno in TV una nuova serie de I Cesaroni? Mi fanno veramente impazzire e il cuore mi batte forte forte mentre li guardo. In bocca al lupo per il tuo blog, ciao! 

Carla da Erba

 

Cara Carla, salutami Erba: non ci sono mai stato, ma da giovane ne ho fumata un po’. Per quanto riguarda le prime due domande, si tratta di argomenti dei quali preferirei parlare in privato. Chiamami al numero che compare in sovrimpressione, cercherò di fornire spiegazioni che siano comprensibili anche ad una persona di cultura medio-bassa come probabilmente tu sei. A proposito dell’ultima domanda, capisco la tua attesa febbrile, tuttavia non mi interesso di queste cose: farò anche la parte dello snob, ma non è colpa mia se ai Cesaroni preferisco le Vite dei Cesari e Melchiorre Cesarotti. Ciao.

G.M.

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Lusinghe

Caro Giovanni, mi chiamo Rosa e ti scrivo da Bari. Sono proprio contenta che hai aperto questa nuova rubrica della posta. Pensa che io ti seguo con piacere dal 1972. Ti volevo chiedere un consiglio: un collega al lavoro ha un debole per me, mi riempie di attenzioni, mi regala fiori, mi invita a cena da lui. Io amo mio marito, ma devo ammettere che non sono insensibile alle sue lusinghe. Secondo te cosa devo fare?

Anna da Torino

 

Cara Isabella da Frascati, la donna è mobile qual piuma al vento, muta d’accendo e di pensiero. Ciao.

G.M.

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