Ghey’s anatomy

Ritorna in TV la fortunata serie Ghey’s anatomy. Anche le puntate di quest’anno cercheranno di rispondere ad una domanda: se i ghey sono esseri umani come noi, se hanno due occhi, un naso, due orecchie, se hanno le trombe di Eustachio e le cellule di Langerhans, se hanno il piloro, se sono dotati di falangi, falangine e falangette, perché fanno quello che fanno?

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Provino

Sono amareggiato: ieri ho buttato via una grandissima occasione. Si svolgevano infatti i provini per una nuova fiction su Rai 1: dopo “Montalbano”, dopo “Il giovane Montalbano” e dopo “L’attempato Montalbano” (di cui avevamo parlato qualche tempo fa in questo blog), andrà in onda “Montalbano di mezza età”, e pare che Zingaretti abbia rifiutato il ruolo: immagino voglia tornare a fare dizionari di italiano.

Per avere la parte ci siamo presentati in tantissimi, e alla fine eravamo rimasti in cinque. Io sentivo che il trionfo era ad un passo, ma purtroppo sul più bello l’emozione mi ha giocato un brutto scherzo e ho iniziato a sbagliare le battute del copione: al posto di ‘cornuto’ ho detto ‘screanzato’ e al posto di ‘minchia’ mi è uscito un ‘perdindirindina’! Ma soprattutto al posto di “Montalbano sono” ho detto “sono Montalbano”: un errore imperdonabile, che mi è costato la parte. Che rabbia.

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W Sanremo

Anche quest’anno sta per iniziare il Festival di Sanremo. Che dire? Si tratta di un evento televisivo e musicale che ogni anno incolla davanti alla TV milioni di italiani. E non solo italiani. Tutto il mondo guarda Sanremo, tutto il mondo ce lo invidia. Mi risulta ad esempio che in Giappone sia molto apprezzato: lì lo chiamano Remo-San.

Sanremo è musica. Sanremo è melodia. Sanremo è armonia. Sanremo è spettacolo. Sanremo è competizione. Sanremo è allegria. Sanremo è tradizione. Sanremo è famiglia.

Non c’è niente da aggiungere: Sanremo è Sanremo. A me sinceramente piacerebbe poter seguire almeno una puntata dal vivo. E’ un peccato che non sia mai riuscito a capire in quale città si svolge.

Japan

Conversazione serale

Questa sera intorno alle 20.30 mi trovavo in un’altra stanza e sento la voce di mia moglie che mi chiama dal salotto:

“C’è Techetechetè!”

“Eh???”

“C’è Techetechetè!”

“Teche? Che teche?”

“Techetechetè!”

“Thè? Che thè?”

“…chetè! Non piace a te?”

“Che?”

“…techetè!”

“Bhè?”

“Alla tele! Techetechetè!”

“Telete…???”

“…chetechetè!!!”

La conversazione è durata in questo modo per una quarantina di minuti. Purtroppo quando ho capito di cosa si trattava e sono andato in salotto la trasmissione serale di Rai1 era già finita.

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Iena

La mia tendenza a dire “Pane!” al pane e “Vino!” al vino mi è valsa una chiamata degli autori de Le iene, che mi hanno proposto di entrare a far parte del programma.

Inizialmente non avevo le idee chiarissime su quello che avrei dovuto fare e temevo di dovermi cibare di carcasse di animali morti. Poi invece ho capito che dovrò denunciare imbrogli, sbugiardare parlamentari ignoranti, cogliere in fallo impiegati fannulloni, tendere trappole a preti piedofili, ecc. ecc. Tra una battaglia di civiltà e l’altra dovrò anche effettuare degli stacchetti con Ilary Blasi, motivo per cui sto frequentando una scuola di ballo.

Per mettermi alla prova la prima settimana mi hanno chiesto di individuare il maggior numero possibile di contraddizioni nei nostri politici. Dopo appena tre giorni i risultati sono sorprendenti. Ad esempio mi sono appostato nei pressi di un pollaio e ho potuto documentare con tanto di telecamera un vero e proprio scoop: Peppegrillo predica bene e razzola male! Chi l’avrebbe detto?

I miei risultati provvisori sono questi: Lega Nord: 34 contraddizioni, Forza Italia: 52 contraddizioni, Mov. 5 stelle: 46,3832 contraddizioni. Il PD, se ho contato bene, ne avrebbe solo 26, ma ce n’è una che a mio modo di vedere è imperdonabile: Gianni Cuperlo, che si presenta apparentemente come un signore distinto, onesto e di sani principi, in realtà si chiama Cupèrlo. Allora, caro signor Cupèrlo, mi rivolgo direttamente a lei: perché ha fatto questo? In un momento in cui la mancanza di fiducia nei partiti rischia di alimentare il vento del populismo, in un momento in cui l’opinione pubblica chiede più che mai alla politica credibilità e trasparenza, perché fare credere a tutti di essere sdrucciolo?

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Masterchef (2)

Ho una grande passione per la cucina e il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di sfondare nel mondo della ristorazione. Anzi a dire il vero ci ho già provato. Ci fu un periodo in cui possedevo molti acri di terreno (ebbene sì, ero molto acrimonioso), e pensai di sfruttarli aprendo un agriturismo in cui si facesse cucina di prodotti a chilometro zero. Alla fine decisi di tenermi largo e di aprire un agriturismo in cui si faceva cucina di prodotti a chilometro uno. Purtroppo nel raggio di un chilometro non c’era nulla di commestibile e fui costretto a chiudere.

In seguito provai ad intraprendere la strada della cucina molecolare. Il mio menu prevedeva, ad esempio, una molecola di pasta e fagioli, due atomi di cotechino, un elettrone di trippa alla romana. Purtroppo tutti i clienti uscivano ancora affamati. Così tentai di aprire un ristorante di sushi: suscitò molte perplessità.

Ma non mi volevo arrendere, quindi iniziai a presentarmi alle selezioni dei vari Masterchef(s): Masterchef Italia, Masterchef Spagna, Masterchef Inghilterra (in quell’occasione non sapevano che ricetta farci fare e ci rimandarono tutti a casa); e poi ancora Masterchef Lituania, Masterchef Andorra, Masterchef Isole Far Oer… Non una volta che sia riuscito ad entrare!

A quel punto, come vorrebbero fare in tanti, sono uscito dall’Europa e mi sono presentato a Masterchef Islam, che, come dice il titolo stesso, si svolge appunto in Islam. Ebbene: la ricetta da me proposta, maialino da latte sfumato al Porto, ha ricevuto una fatwa, che, almeno a giudicare dal tono dei giudici,  dovrebbe essere un parere negativo.

Ora la mia ultima spiaggia si chiama Masterchef Vaticano. Anche grazie ad una rete di conoscenze ho potuto essere ammesso alle selezioni e mi gioco tutto. Presenterò un menu raffinatissimo, che si apre con un piatto di strozzapreti al ragù e si conclude con un dessert a base di tette delle monache (scusate la volgarità).

Se a causa degli strozzapreti sarò accusato di anticlericalismo sarà finalmente chiaro a tutto il mondo che è in atto un complotto contro il sottoscritto.

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Nonelarena Digiletti (2)

Ahi! I temi di Nonelarena Digiletti sono sempre più scottanti.

Il tema della prossima puntata sarà: “Islamici o islamisti?”. Ospite d’eccezione sarà un Imam (penso si scriva così) scampato per miracolo ad un tentativo di linciaggio in una trasmissione di Maurizio Belpietro (nome d’arte: Maurice Nicepeter). Accusato di predicare l’odio, cercherà di difendersi sostenendo che in realtà lui intendeva predicare lo iodio, cioè i benefici dell’aria di mare, ma non sarà ritenuto credibile.

Tra gli altri ospiti in studio lo psichiatra Meluzzi, un opinionista gay, un criminologo, un criminale e Alba Parietti.

Giletti, che come sapete dice “Pane!” al pane e “Vino!” al vino (praticamente parla con gli oggetti), al minuto 26 della puntata si avvicinerà alla telecamera e dirà che ognuno si deve assumere le sue responsabilità, altrimenti lui sospende la trasmissione.

Quindi inizierà un appassionante scontro di civiltà, combattuto al grido di “noi teniamo…” (ad es. “noi teniamo la Gioconda!”, “noi teniamo Averroè!”, e così via).

Un signore del pubblico, dopo avere chiesto il microfono, sosterrà che noi facciamo costruire le moschee, mentre loro non fanno costruire le chiese, che noi rispettiamo le donne, mentre loro no, che noi mangiamo il maiale, mentre loro non possono. Qualcuno si potrebbe chiedere: “ma loro chi?”. Suvvia, ci siamo capiti: loro!

In ogni caso dopo “Islamici o islamisti?” L’Arena Digiletti dedicherà altre puntate a tematiche simili. In particolare: “Riformatori o riformisti?”, “Liberali o liberisti?”, “Mercanti o mercantilisti?”, “Calvi o calvinisti?” e, ultima ma non ultima, “Nani onanisti?”.

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Benvenuti al Centro

Dopo il grande successo ottenuto, il produttore di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord ci riprova: è in uscita nelle sale cinematografiche Benvenuti al Centro.

La storia è semplice. Per punizione un impiegato viene trasferito in un minuscolo paesino del Centro. Inizialmente è disperato, non si trova bene lì, e non riesce a farsi accettare dagli abitanti del luogo.

Il primo giorno, ad esempio, per cercare di farsi capire gesticola molto, ma viene accusato di essere eccessivamente istrionico e plateale e si trova in estrema difficoltà, anche perché ignora il significato dei due aggettivi. Il giorno successivo quindi decide di parlare tenendo le mani ferme, ma gli fanno presente che se non accompagna le parole con un minimo di gestualità non capiscono nulla.

Il tragitto da casa al lavoro gli comporta poi non pochi problemi: la prima settimana infatti esce in bicicletta con il casco, e viene schernito dalla popolazione locale con fischi e pernacchie: gli domandano se abbia intenzione di partecipare al Tour de France. Allora per apparire più alla mano decide di usare il motorino senza casco, e viene immediatamente arrestato.

Anche linguisticamente le prova tutte, da ‘minchia’, a ‘ueh!’ fino al ‘ne’ piemontese, e a ‘ti gà sugà el canal’.

Alla fine riuscirà ad ambientarsi, ma solo dopo mille difficoltà. Imparerà sulla sua pelle quello che già i Latini avevano capito bene: in medio start virtus.

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L’Eredità di Carlo Conti (2)

Ho già avuto modo di esternare la mia ammirazione per Carlo Conti. Lo ammiro talmente tanto che anche quando al posto suo c’è Fabrizio Frizzi io continuo comunque a chiamarlo Carlo Conti: mi sembra che gli conferisca maggiore autorevolezza. L’altro giorno le parole de La Ghigliottina erano:

  1. Luigi XVI
  2. Enfants de la Patrie
  3. Terrore
  4. Lama
  5. Ne(c)k

La soluzione era ‘la ghigliottina’ e io l’ho capito subito. Se fossi stato un concorrente avrei vinto gettoni d’oro, lingotti d’oro, diamanti, zaffiri e lapislazzuli in grande quantità.

P.S. Certe volte mi sveglio nel cuore della notte, madido di sudore, e penso con angoscia: “Chi raccoglierà l’Eredità di Carlo Conti?”

 

Tronista

Il crescente successo del mio blog ha suscitato la curiosità dei media: Rai, Mediaset e La7 fanno a gara per avermi nei loro studi.

Così alla fine ho accettato di partecipare ad una puntata di Uomini e donne in qualità di tronista. Mi riservo anche di partecipare ad Amici di Maria de Filippi.

In realtà devo confessare che fino a poco tempo fa io mi reputavo un nemico di Maria de Filippi. Poi però ho capito che non bisogna essere snob e che anche il popolo merita rispetto. Tanto è vero che mi sono imposto di frequentarlo almeno un paio di volte all’anno.

Appena mi sono assiso sul trono e mi è stata consegnata la corona ho pronunciato alcune frasi ad effetto come “Dio me l’ha data e guai a chi me la tocca”, “L’ État, c’est moi” e “Sul mio regno non tramonta mai il Sole”.

Si sono fatte avanti varie ragazze nel tentativo di concupirmi. Una mi si è gettata ai piedi piangendo a dirotto e mostrandomi i figlioletti avuti da una precedente relazione. Un’altra mi ha promesso oro, diamanti, zaffiri e lapislazzuli qualora l’avessi scelta. C’è stata anche una che si è permessa di accusarmi di non essere me stesso davanti alle telecamere. Io le ho risposto “Quali telecamere?”. E in ogni caso, come dimostra questo blog, io non sono me stesso nemmeno quando non sono davanti alle telecamere, con buona pace della signorina.

Quindi è partito una stacco musicale e ci siamo messi a ballare una lambada, per me un po’ scomoda, visto che dovevo muovermi con tanto di scettro, corona e mantello.

Ma il momento culminante è stato quando due tra le mie pretendenti si sono messe a litigare furiosamente perché una sosteneva che il suo lato A era più bello, e l’altra che era più bello il suo lato B. A quel punto io ho gridato: “A me non interessa! Io voglio solo che abbiate un lato C!”.

Si sono fermate e mi hanno chiesto cosa intendessi dire. E io: “Una Coscienza!”. A quel punto nello studio è scoppiato un fragoroso applauso e Maria è corsa ad abbracciarmi.

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