Lavori in corso?

Dopo tanta fatica è venuto il momento di rifiatare. Penso che mi concederò una vacanza. Come capite tenere un blog come questo è molto stressante: bisogna tenersi aggiornati, effettuare continue ricerche in biblioteche e archivi, essere sempre sul pezzo… Ho bisogno di riposo.

Ci vedremo ancora l’anno prossimo? Chissà… Sin dal mio primo post il mio obiettivo era ben chiaro nella mia mente: mi dicevo “questo deve essere un blog a costo zero, a chilometro zero, zero contenuti, zero calorie, zero rimpianti, zero tituli, Zero Renato”. Diciamo che l’obiettivo che mi ero prefissato è stato raggiunto e ne vado fiero.

lavori?

 

Enigma sociologico

Ecco cinque oggetti contenuti in tre differenti case. In quale casa abita una famiglia tradizionale?

CASA A: 1) pentola multiuso acciaio inox capienza 20 litri; 2) fucile a pompa per legittima difesa; 3) poster dell’AC Milan; 4) parabola Sky; 5) parabola del buon samaritano sul comodino della camera da letto

CASA B: 1) hamburger vegana in frigorifero; 2) vibratore turbo diesel 380 cavalli con telecomando per la regolazione a distanza della velocità; 3) libro di poesie per bambini; 4) abat jour stile liberty; 5) pallone Super Santos

CASA C: 1) gabbietta 60×80 con lettierina di fieno per criceti, e criceto incorporato; 2) custodia per sigaretta elettronica; 3) libro di Giampaolo Panza; 4) bersaglio con freccette; 5) foto di Goebbels sul caminetto

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casette

Ascensore

Prendere l’ascensore sembra semplice, ma in realtà le situazioni che ci si può trovare a fronteggiare sono innumerevoli. Come bisogna comportarsi?

(1) Conversazione. Ricordate che noi italiani non disponiamo dei grattacieli dello skyline newyorkese, pertanto il tragitto sarà breve e non è possibile affrontare con i propri eventuali compagni di viaggio argomenti troppo complessi come la questione arabo israeliana, i teoremi di incompletezza di Gödel o la rappresentazione del dolore nell’arte. D’altra parte evitate anche affermazioni eccessivamente sciocche come: “Anche lei al sesto piano? Com’è piccolo il mondo!” o “Ed eccoci qui…”, o ancora “Ogni volta che salgo è sempre un’emozione” ecc. ecc. Un buon argomento di miniconversazione è sempre il tempo: “Però! Freddino anzichennò oggi!”, “Questo anticiclone arriva o non arriva?”, e simili. Se non avete voglia di parlare fissate un punto indefinito nello spazio e fate un sorrisino di circostanza, evitando di alitare sugli altri passeggeri. Se siete con un’altra persona soltanto, donna o uomo che sia, evitate di gettarla nel panico citando aforismi inopportuni come “So resistere a tutto tranne che alle tentazioni. O. Wilde”.

(2) Emissioni gassose. Se siete con altre persone può succedere, inutile negarlo, che nell’ascensore si diffonda un inconfondibile odore poco gradevole. In tal caso è bene che manifestiate la vostra disapprovazione e il vostro disgusto storcendo la bocca e scuotendo la testa, come a dire: “Che inciviltà!”. In questo modo metterete bene in chiaro che voi non c’entrate nulla con quanto è appena accaduto. Evitate però di esprimere un eccesso di disgusto, ad esempio tappandovi il naso o simulando conati di vomito, perché gli altri potrebbero pensare che state bluffando e che in realtà siete stati proprio voi. Per lo stesso motivo è bene evitare gesti eccessivi anche se in effetti è vero che siete stati proprio voi.

(3) Inconvenienti tecnici. Per scongiurare spiacevoli sorprese, prima di partire verificate sempre il numero massimo di persone consentito o il numero massimo di chili trasportabili. Tuttavia non siate mai inopportuni. Ad esempio se entra una persona in sovrappeso evitate affermazioni del tipo: “Ha letto il cartello?”, “Una scala al giorno toglie il medico di torno”, “Andiamo. O la va o la spacca”. Se per caso l’ascensore dovesse bloccarsi mantenete il sangue freddo ed evitate di diffondere il panico negli altri passeggeri con frasi come: “Lo sapevo: è finita”, “Signori, temo che dovremo bere le nostre urine per mantenerci in vita”, “Tutti a terra!”, “Avete impegni nelle prossime 48 ore?”, “Signore, non respiri! La sua vita ormai l’ha vissuta, pensi alle donne e ai bambini!”

(4) Centro commerciale. Se vi trovate in un ascensore molto capiente, ad esempio in un centro commerciale, evitate comportamenti eccessivamente zelanti, come tirate fuori un taccuino e iniziare a prendere le ordinazioni dei piani a cui vogliono andare le altre persone, oppure premere i tasti di tutti i piani per non scontentare nessuno. Può verificarsi la circostanza in cui l’ascensore si riapre allo stesso piano in cui siete entrati e voi inavvertitamente uscite pensando di essere saliti. In questo caso avete a disposizione varie possibilità: potete rientrare prima che la porta si chiuda e fare finta di niente, potete uscire e riprendere quello dopo, infischiandovene di quello che penseranno gli altri, oppure, uscendo, potete rivolgervi agli altri passeggeri mentre la porta si chiude e dire: “Scusate, ho cambiato idea. Soffro di disturbi dell’umore”. Se capita che state uscendo e venite ricacciati dentro dalla fiumana di persone che entrano, per evitare di fare la parte dell’imbranato potete fingere di prendere in mano la situazione: “Signori, da questa parte, prego! Distribuitevi in modo omogeneo. Tu, bambino, di qua. Signora, si sposti grazie!”, ecc. ecc.

(5) Cortesia. Se state prendendo l’ascensore nel vostro condominio e vedete in lontananza persone che stanno entrando nell’ingresso del palazzo dal cortile, dovete essere molto lucidi e decidere cosa fare. Potete aspettare a salire e tenere aperta la porta dell’ascensore chiedendo se anche loro vogliono approfittarne, oppure, se avete fretta, infischiatevene e precipitatevi dentro l’ascensore il più in fretta possibile alzando il bavero del cappotto per non farvi riconoscere, in modo che poi non si diffonda nel condominio la notizia che siete stati maleducati. Se la porta si sta chiudendo e gli altri rimangono fuori potete provare a bloccarla, evitando però gesti avventati, come rimanere incastrati con la gamba o con la spalla per eccesso di eroismo. Altrimenti andatevene facendo finta di niente: inutile e inopportuno, mentre l’ascensore parte, gridare cose come: “Sarà per la prossima volta!”, oppure: “Maledizione! Io ho provato a fermarla! Ci ho provato! Se siete onesti dovete riconoscerlo! Addio”. Se invece sono gli altri che stanno tenendo la porta aperta a voi e vi chiedono se dovete salire evitate risposte come: “Non saprei, mi dia cinque minuti per pensarci” o “Scusi, faccio una telefonata e entro subito, lei nel frattempo tenga aperto, grazie”. Se siete molto stanchi, avete voglia di salire per primi e non ci state tutti con un unico viaggio, potete provare a spiazzare i vostri vicini di casa con frasi come: “Voi siete al quarto piano, io al primo. Potete andare a piedi, grazie?”, oppure: “Ma quante spese avete fatto? Tutti quei pacchi non ci stanno! E il passeggino, pure! Dovevate pensarci prima, di salire ora non se ne parla proprio!”, oppure “Chi sale per primo? Mi candido ufficialmente alle primarie!”

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Filosofia che passione

Come mostrano chiaramente alcuni miei post(s), io sono da sempre un grande appassionato di filosofia. Nella biblioteca in salotto ho a portata di mano quasi tutti i grandi classici.

A cominciare da Platone: l’Antologia di Socrate (i suoi scritti più belli), il Melone, il Pedro (ambientato in Messico, se non sbaglio), il Solista, Krizia (sulla compianta stilista), le Greggi (una dura critica a quei pecoroni che non sanno che cos’è la virtù), ecc. ecc.

… e da Aristotele: fondamentali la sua Fisica e la sua Chimica, mentre trovo un po’ fuori luogo gli Anali primi e gli Anali secondi.

Anche la filosofia romana non scherza: le Ascolane di Cicerone, e soprattutto le Lettere a Lucignolo di Seneca (quante ne pensa per cercare di raddrizzare quel ragazzaccio!)

E che dire delle Confessioni? Non so mai se preferire quelle di Agostino, quelle di Rousseau, quelle di Un Italiano o quelle di Ilona Staller.

Cosa scegliere nello sterminato mare della filosofia moderna e contemporanea? L’Elogio della razzia di Erasmo da Rotterdam, gli Assaggi di Montaigne (filosofia e cucina), i Pensieri di Pascale (adoro la sua definizione “l’uomo è una cagna pensante”), Livia t’amo di Hobbes, la Clinica del giudizio di Kant (un elogio della buona sanità), la Fenomenologia dello spirito di Hegel (un saggio sull’umorismo), Il Capitano di Marx, Il mondo come volontà e aberrazione di Schopenhauer (un libro molto forte), Così pallottola turca, Umano tanto umano, e La nascita è una tragedia (un saggio molto pessimista, di stampo leopardiano) di Nice, ecc. ecc.

E’ proprio vero che la filosofia nasce dalla meraviglia, come diceva Aristotele! Io infatti mi meraviglio di non avere aperto quasi nessuno dei suddetti libri, e di sapere già così tante cose.

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Luca era gaio

Come vi dicevo tempo fa, mi sono messo in testa di partecipare al prossimo Festival di Sanremo. Ero intenzionato a portare come brano una rivisitazione di un vecchio successo di Povia, e mi sembrava che fosse molto fedele all’originale, anche ritmicamente. Provate a cantarla sulla musica e vedrete. Ecco il testo:

Luca era gaio, e adesso porta il saio, Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo.

(parlatoLuca dice: prima di raccontare il mio cambiamento sessuale volevo chiarire che anche se credo in Dio non mi riconosco nel pensiero del sinodo, che su questo argomento è diviso. Non sono andato da psicologi, psichiatri, maghi o scienziati, sono andato in un monastero, ho bussato e ho capito tante cose di me:

il Padre Superiore mi ha voluto bene, un bene diventato ossessione, pieno delle sue convinzioni, ma io non disdegnavo le sue attenzioni. Il vescovo non prendeva decisioni, ed io non ci riuscivo mai a parlare, stava fuori tutto il giorno per lavoro, io avevo l’impressione che non fosse troppo vero.
Alla fine quindi chiesi l’ordinazione, avevo 35 anni, non capivo bene, mia madre disse “E’ la giusta soluzione…”, ma dopo poco tempo cominciò a bere.
Ratzinger non amava certamente la Carrà, diceva “Non sposatevi mai per carità!”,
ma di padre Georg era geloso, morboso, e la sua identità era sempre un po’ confusa…

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col rosario in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col rosario in mano, Luca dice sono un altro uomo,

sono un altro uomo, ma in quel momento cercavo risposte, mi vergognavo e le cercavo di nascosto, il Padre mi diceva “è naturale!”, io sentivo la Binetti, non la pensava uguale. Continuavo a guardare la Carrà, ma non sapevo che cos’era la felicità. Quell’uomo pio mi fece tremare il cuore ed è li che ho scoperto di essere omosessuale, (rumori di orgasmi di sottofondo), con lui nessuna inibizione, il corteggiamento c’era e io credevo fosse amore, sì,
con lui riuscivo ad essere me stessA, poi sembrava una gara a chi diceva meglio Messa,
e mi sentivo un colpevole, “e se mi scomunicano?”, ma se spariscono le prove poi mi assolvono, venivo concupito da un altro frate, ma andavo con le donne per non tradire il Padre.

Luca era gaio, e adesso indossa il saio, Luca parla col cilicio in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca era gaio e adesso porta il saio, Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo.

Luca dice: per 4 anni sono stato con un sacerdote, tra amore e inganni spesso ci tradivamo, io cercavo ancora la Sua Verità, quell’Amore grande per l’Eternità,
poi ad una ‘cena elegante’, fra tanta gente ho conosciuto lei che non c’entrava niente, lei si drogava, lei si spogliava, io non capivo, ricordo solo il Presidente che la pagava.
Questa è la mia storia, solo la mia storia nessuna malattia nessuna guarigione.
Caro Padre Ralph, ti ho perdonato, anche se con me non sei più tornato.
Mamma ti penso spesso, ti voglio bene e a volte ho ancora il tuo riflesso, ma adesso sono un prete e sono innamorato dell’unica donna che io abbia mai amato.
Luca era gaio ecc. ecc. (ad libidum)

Temo che dovrò rinunciare per via della censura: mi hanno fatto un sacco di storie! Io ho cercato di giustificarmi dicendo che intendevo dire che Luca era felice, ma non si sono mostrati molto convinti…

poviaindovino

 

Basta sangue in nome di Dio!

Si criticano gli islamici perché non prendono le distanze dalle ferratezze commesse in nome di Islam. Io credo che il problema sia più generale. Finché le religioni monotenniste continueranno ad elevare il loro dio al di sopra degli altri è chiaro che ci saranno sempre episodi di violenza e di intolleranza.

I maomettani credono ciecamente in Mao (che non era proprio uno stinco di santo), i mussulmani in Mousse, i cattolici in Catto. E che dire dei valdesi, che arrivano a farsi esplodere in nome di Valdo, o dei protestanti pronti a tutto pur di compiacere il loro feroce dio, Protesto? Gli ortodossi idolatrano Orto, gli anglicani Anglo, i calvinisti Calvo, ecc. ecc. Tutti coloro che credono in un unico dio pensano che quello sia il migliore. Oddio, non è che in India i duisti, che credono in due dei, siano meno intolleranti…

Basta sangue in nome di Dio! La mia immodesta proposta è questa: si recensiscano le religioni in un sito tipo Tripadvisor, poi ognuno faccia la sua scelta nel rispetto degli altri.

reli

Aforismi kantiani

Il cielo stellato sopra di me, la legge marziale contro di me (Marine kantiano)

Il cielo stellato sopra di me, che donna lasciva sotto di me! (playboy kantiano)

Il cielo stellato sopra di me, orsù lo spinello passatelo a me! (hippie kantiano)

Il cielo stellato sopra di me, la voglia di vivere ancora non c’è (Mogol kantiano)

Il cielo stellato sopra di me! Il traumatologico, scusi, dov’è? (contuso kantiano)

Il cielo stellato sopra di me, Corriere o Repubblica sotto di me (clochard kantiano)

Il cielo stellato sopra di me: Giovanni Mainato, di meglio non c’è! (aforisma autopromozionale)

Kant

I fati vostri

In clima di spendin reviù la Rai è costretta a tagliare una T al titolo del celebre programma.

La necessità di adeguarsi al nuovo titolo naturalmente comporterà sostanziali variazioni della scaletta.

Maggiore spazio sarà dato all’oroscopo di Paolo Volpe (preferisco chiamarlo così).

Sua sorella, Adriana Volpe, comparirà vestita da Sibilla cumana, mentre il cantante Marcello vestito da Pizia. I vaticini saranno accompagnati da un sottofondo musicale suspense del maestro Mazza (scusate la volgarità).

Nel momento di massima tensione comparirà Magalli, barbuto e cieco, con un vincastro in mano, e ne sentiremo di cotte e di crude. Profezie e oracoli come se piovesse, per gli ospiti in studio e per le famiglie a casa.

Camperete fino a 80 anni? Andrete di corpo regolarmente? Sarete coinvolti da un’ondata di populismo? Ucciderete accidentalmente vostro padre e vi accoppierete per uno spiacevole equivoco con vostra madre? Lascerete la vostra casa e i vostri affetti e partirete alla ricerca di una nuova Troia (scusate ancora la volgarità)?

I fati vostri. Prossimamente su quegli schermi.

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